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KlezRoym (1998)

by KlezRoym

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    “Klezroym’s debut Cd is wonderful, almost psychedelic klez at times. At its best, it reminds me of the Shirim/Naftule’s Dream album, with a near-perfect mix of traditional klezmer and the rest of the musician’s rivers, now fused into something new and expressive of our time”.
    Ari Davidow – “Klezmer Shack”





    “La musica dei KlezRoym è bella, terrena, vitale a tratti divertente, con notevoli influenze arabe, ritmatissima”

    Laura Putti – La Repubblica





    “Queste danze dal sapore gitano, inventate da zingari e girovaghi geniali, rivivono senza accusare il peso dei secoli nelle intriganti atmosfere venate di jazz dei KlezRoym”

    Giuseppe Videtti – TrovaRoma, La Repubblica



    “Nel cuore del precipizio ritmico, entra improvvisa una melodia morbida come una carezza: sono gli influssi sefarditi, della Spagna arabizzata, del Nord Africa. E quando al gruppo si aggiunge anche Massimo Coen, e il suo violino adesso vola come un personaggio di Chagall, diventa esplicito il potere
    tremendo di questa musica.”

    Sandro Cappelletto – La Stampa






    “Richiami islamici, attraversamenti jazzistici, vibrazioni zingare, “zoppi andamenti balcanici, approcci minimalisti: con i KlezRoym la remota, forte matrice ebraica si fa voce e respiro di un mondo che cerca nuove identità e altri smarrimenti”.

    Pinotto Fava – RaiTre


    “Suono come vocazione antica, sotterranea, sia esso voce umana o strumento musicale, di memoria del cuore. Suono di parole che accarezzano le onde mediterranee con discorsi di madri, di terre, di nascite, morti, silenzi, palpiti di vita. Eterni “

    Simona Marchini




    “Le prime note dell’esordio discografico di questa formazione klezmer sono cosÏ struggenti, che l’ascoltatore rimane aggrappato ai suoni come a un sogno.”
    Giuseppe Videtti – Musica di Repubblica



    ”l’esordio musical di une delle formazioni più importanti di klezmer. Sospeso tra struggimento e irrefrenabile felicità, il lavora laterna brani strumentali a canzoni con testi in yiddish ed ebraico-spagnolo”
    Segno nel mondo



    “Un percorso di intensa energia strumentale nel quale si infiammano pagine dalla forte pronuncia comunitaria (Shabbat Day), danze di possessione urbana (Doina, Freylekhs), riti solenni (Cerimonia Nuziale) ed efficaci brani originali. Il groove etnico rivela affiatamento, un felice interscambio in cui scacciare demini ritmici e fantasie cromatiche”


    L.P. – Mucchio Selvaggio
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1.
2.
Ershter Vals 04:58
3.
Freylekhs 06:50
4.
5.
Shabbat Day 05:12
6.
Fel Shara 02:52
7.
Al-Andalus 05:53
8.
9.
Doyna 05:08
10.
11.
Eléna Tantz 04:17
12.
13.

about

KlezRoym sono un gruppo musicale italiano di musica klezmer, fondato nel 1996 da Gabriele Coen, Andrea Pandolfo, Pasquale Laino, Riccardo Manzi, Marco Camboni, Leonardo Cesari, ed Eva Coen. La formazione attuale vede già dal 2003 Andrea Avena al contrabbasso.

La musica klezmer e più in generale la musica ebraica della Diaspora, sono radice e spunto per un lavoro di ricerca che porta i KlezRoym a scrivere brani originali ed arrangiamenti in cui la matrice tradizionale è un importante riferimento musicale ma soprattutto un modello di libertà e di apertura alle diverse matrici culturali dei musicisti del gruppo. Partendo dalla riscoperta del patrimonio musicale askhenazita e sefardita, propongono un continuo lavoro di incontro tra culture musicali diverse (mediterranea, mediorientale, italiana), costruendo un suggestivo ponte sonoro tra musica popolare e jazz contemporaneo.

Nel 1998 la CNI pubblica il loro primo album “KlezRoym” grazie al quale si sono fatti conoscere sulla scena internazionale guadagnandosi un posto tra i 10 migliori gruppi di musica klezmer al mondo, nella speciale classifica redatta in USA da Ari Davidoff per il sito KlezmerShack . Dallo stesso album furono scelti due brani dal regista Emanuele Crialese per la colonna sonora del suo primo lungometraggio “Once We Were Strangers”, uscito nello stesso anno.

“Scenì” (CNI) è il loro secondo album, pubblicato nel 2000, in cui i KlezRoym proseguono
l'esplorazione nei territori della musica ebraica, senza trascurare le escursioni nel jazz contemporaneo e nelle sonorità est-europee, nella musica mediterranea e nella canzone d'autore italiana con la rilettura de “La Canzone dell'amore perduto” di Fabrizio De André.

Nel 2002 viene pubblicato “Yankele nel Ghetto” (CNI), la rilettura originale ed inedita delle canzoni del ghetto di Łódź, ritrovate e raccolte da Gila Flam Direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato di Gerusalemme , nel libro “Singing for survival, Songs of the Lodz Ghetto, 1940-45” per le edizioni University of Illinois Press. Nel suo libro Gila Flam raccoglie le interviste e le trascrizioni delle canzoni che ancora si ricordavano ventuno sopravvissuti allo sterminio nazista, realizzate in Israele e negli Stati Uniti nel corso degli anni '80. Da questo progetto è stato tratto lo spettacolo teatrale “Saccarina 5 al soldo” , realizzato insieme ad Ascanio Celestini e Olek Mincer che insieme hanno portato in tutti i più importanti teatri italiani nella stagione 2001/2002. Nel 2014 è stato rappresentato, insieme ad Olek Mincer, a Varsavia nel Museo ebraico Żydów Polskich e a Łódź nel Teatr Nowy , in occasione della ricorrenza dei 70 anni dalla liberazione del ghetto di Łódź.

Nel 2006, in occasione del loro decennale, viene pubblicato “Venticinqueaprile (live in Fossoli)”, la fedele testimonianza del concerto dei KlezRoym tenutosi a Fossoli, a pochi chilometri da Carpi, il 25 aprile del 2005 per il Sessantesimo anniversario della Liberazione.

Nel 2016, per festeggiare il loro ventennale, la CNI pubblica “1996-2016” un CD che racchiude i brani più importanti del loro repertorio.

credits

released May 18, 2021

first release: 1998

KLEZROYM


GABRIELE COEN
sax soprano, clarinetto

ANDREA PANDOLFO
tromba

PASQUALE LAINO
sax alto e baritono

RICCARDO MANZI
chitarra, buzuki, voce, darabukka

MARCO CAMBONI
contrabbasso

LEONARDO CESARI
batteria

EVA COEN
voce

guest: ANTONELLO SALIS, fisarmonica
MASSIMO COEN, violino

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about

Gabriele Coen Rome, Italy

Saxophone player, clarinetist, composer.

"Combining a deep knowledge and honest respect for tradition with a brilliant sense of drama and imagination, Gabriele Coen is making some of the most exciting, imaginative New Jewish Music out there today. At the cutting edge yet firmly rooted in history, the Gabriele Coen Sextet plays with passion, integrity and impeccable musicianship".
John Zorn
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